Binetti ad Automat: “Il governo Renzi sui giochi non ha voluto deliberare, spero nel nuovo esecutivo per la tutela della salute dei cittadini”

“Un conto è comprare una volta l’anno il biglietto della Lotteria Italia, un altro è martellare continuamente con spot che incitano al gioco”.
Di Sara Galmazzi
“Il governo Renzi in fatto di giochi non ha fatto nulla, se non utilizzare la tecnica dell’annuncio. E di quella legislatura resterà la macchia nera di un premier che ha preferito giocare e scommettere senza prendersi cura delle fasce deboli”. Paola Binetti, psichiatra e deputata di Area Popolare, prosegue la sua battaglia a difesa dei giocatori problematici e dei soggetti a rischio, puntando il dito contro il premier dimissionario, Matteo Renzi, e reclamando la necessità di una riforma organica dell’intero settore dei giochi, attraverso una norma che non punti solo alla riduzione delle AWP, quanto si ponga nell’ottica di contrastare realmente ed efficacemente qualsiasi tipo di gioco. “Uno degli obiettivi incompiuti di questa legislatura resterà comunque il famoso riordino del comparto del gioco – aveva detto prima del voto in Senato della legge di Stabilità -. Il governo ha rimandato questa partita di giorno in giorno, non ha voluto accogliere le proposte venute dal Parlamento sotto forma di ddl e si è trastullato di volta in volta con opzioni che lui stesso ha regolarmente bocciato davanti al sollevamento di scudi dei signori dell’azzardo. E ora corre il rischio di essere fuori tempo massimo senza aver preso nessuna decisione per tutelare i giocatori a rischio. Il rischio di non decidere mieterà molte altre vittime, che non potranno rifarsi su di un governo dimissionario. Ma se ne possono ricordare al momento di accordare o meno la fiducia a chi questa fiducia, almeno in questo campo, non ha saputo meritarla. Peccato! Perché avrebbe potuto essere un bell’obiettivo di cui andare fieri, invece resterà uno dei tanti luoghi comuni di cui si parla, si parla, ma si ha ben chiaro di non volersi mettere contro una delle più potente lobby italiane. E ora la Lobby scommette sulla fine del governo, sulla rottamazione di questo o quel protagonista di questa stagione politica. Insomma il governo in fatto di giochi si è limitato a produrre un bel buco nell’acqua. Ci risparmi allora il rischio proliferazione delle nuove macchinette in attesa di essere collocate. Non le vogliamo e ce ne ricorderemo”.
Con le dimissioni del segretario del PD e la nomina del nuovo premier Paolo Gentiloni, l’on. Binetti augura a “questo governo, che potremmo definire un “Renzi bis”, una maggiore attenzione alla salute dei cittadini, che non si ponga come Stato biscazziere ma che si metta nelle condizioni di portare a termine ciò che il governo precedente non è stato in grado di fare. È necessario adoperarsi nella prevenzione, formazione, informazione e cura, mantenendo equo il prelievo fiscale sugli apparecchi”.
La deputata di AP sottolinea inoltre l’inutilità delle norme proibizioniste “quando poi si trova non solo una variegata e molteplice offerta di gioco a tutti gli angoli delle strade, ma continua incessante anche la pubblicità sull’azzardo. Un conto è comprare una volta l’anno il biglietto della Lotteria Italia, un altro è martellare continuamente con spot che incitano al gioco. Le slot poi sono diventate il simbolo dell’azzardo, mentre dietro l’industria del gioco non ci sono solo le macchinette”.
Tornando al governo dimissionario, l’On. Binetti tuona: “Il premier Renzi sui giochi non ha voluto deliberare, mostrandosi nei fatti subalterno alle logiche dell’Agenzia dei Monopoli, dei concessionari, ecc. C’è un disegno di legge (ddl Mirabelli n.d.r.) depositato che prevede il divieto di pubblicità, incentivi alla prevenzione e alla cura, ma che non permette collusioni. Lo Stato ha interessi inconfessati e inconfessabili. Spero vivamente che il governo Gentiloni si preoccupi del problema delle dipendenze, portando ad una riflessione che possa quindi sfociare in una norma finalizzata al contrasto reale alle forme di gioco”.